Giorno libero retribuito per i dipendenti vaccinati

La legge 221 del 26 luglio 2021 che integra la legge 55/2020 sulle misure per prevenire e combattere gli effetti della pandemia del COVID-19 prevede che il lavoratore vaccinato contro il COVID-19 abbia diritto, su richiesta, a un giorno libero retribuito, che non e incluso nella durata del riposo per ciascuna dose di vaccino effettuata.

Tale diritto è concesso sulla base di un certificato di vaccinazione rilasciato a norma di legge e si applica ai dipendenti del settore pubblico e privato. Se il giorno libero coincide con il giorno della vaccinazione, il lavoratore è tenuto a presentare il certificato di vaccinazione il primo giorno lavorativo successivo alla vaccinazione. Tuttavia, questo diritto non si applica quando il lavoratore è vaccinato sul posto di lavoro dal datore di lavoro.

Anche uno dei genitori o un rappresentante legale del minore di 18 anni o della persona con disabilità fino a 26 anni di età gode di tale diritto il giorno della vaccinazione del minore o della persona con disabilità. I diritti, in tal caso, sono concessi sulla base del certificato di vaccinazione e della dichiarazione di responsabilità esclusiva dell’altro genitore o rappresentante legale che non ha richiesto e non richiederà, tempo libero per il vaccino, per accompagnare il bambino di età inferiore ai 18 anni, cioè la persona disabile fino all’età di 26. Nel caso di famiglie monoparentali, l’autodichiarazione deve indicare che il genitore si trova in una delle situazioni previste all’art. 3 dalla Lege nr. 277/2010 per quanto riguarda l’assegno di mantenimento, ripubblicato, modificato e integrato.

Al fine di non incidere in modo significativo sul lavoro del datore di lavoro, i dipendenti sono tenuti a informare il datore di lavoro delle opzioni per la programmazione del tempo libero che devono richiedere al fine di garantire il corretto funzionamento del loro lavoro.