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L’arte della autodistruzione!

Un anno e mezzo fa il Governo della Romania annunciava il primo set di misuri ante-crisi. Le abbiamo considerate sbagliate e abbiamo estimato che i loro effetti saranno al

contrario, cioè di profondare la crisi, rispettivo ho scritto più articoli al quel tempo di questo soggetto.

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Un anno e mezzo fa il Governo della Romania annunciava il primo set di misuri ante-crisi. Le abbiamo considerate sbagliate e abbiamo estimato che i loro effetti saranno al

contrario, cioè di profondare la crisi, rispettivo ho scritto più articoli al quel tempo di questo soggetto.

Un anno e mezzo fa il Governo della Romania annunciava il primo set di misuri ante-crisi. Le abbiamo considerate sbagliate e abbiamo estimato che i loro effetti saranno al

contrario, cioè di profondare la crisi, rispettivo ho scritto più articoli al quel tempo di questo soggetto.

Poi, tutto tranquillo…più di un anno nessuna altra misura “correttiva”non è stata applicata, anche se era evidente che andiamo in una direzione sbagliata. In finale, con il 1 Luglio 2010, entrerà in pratica il secondo programma “ante-crisi”. Come professore universitario, che insegna da 13 anni discipline economiche, come imprenditore e manager e non per ultimo come consulente di business l’ho studiato attentissima e posso affermare che è peggio del primo e avrà effetti devastatori per l’economia. È esattamente l’opposto di quello che la Romania avrà bisogno nel questo momento per superare la crisi economica profonda in quale si trova.

E per il fatto che gli effetti delle nuove misure si faranno sentite appena nei mesi che seguono ho deciso di fare un corto bilancio del primo completo di misuri “ante crisi”, un vero boomerang che ha colpito forte il medio economico così fragile della Romania.

All’inizio del 2009 il Governo della Romania ha abrogato una serie di facilità fiscali per l’attenuazione degli effetti economici appena arrivati, che appena sono stati pubblicati con un mese prima del Governo precedente, rispettivo ha cresciuto i contributi sociali, crescendo implicito il costo del lavoro (in un momento in quale il mantenimento dei posti di lavoro nel campo privato dovrebbe essere cruciale.) Da sottolineare è anche il fatto che Romania registrava già a quell’ora la più grande tassa dall’intera Europa dell’Est.

Nel mese di maggio 2009, quando già gli effetti della crisi sono stati forte risentiti dal medio privato, il Governo ha introdotto nuove tasse e ha ridotto una serie di deducibilità, dando un nuovo colpo di grazia al questo medio. Così è stata introdotta l’ imposta forfetaria sono state eliminati la deducibilità dell’IVA all’acquisto dell’automobile, rispettivo il non riconoscimento fiscale delle riserve dalla rivalutazione.

Gli effetti delle queste misure? Devastatori!

Più di 195.751 ditte chiuse soltanto nel 2009, la maggioranza tra di loro IMM

Quasi 700.000 disoccupati, dai quali approssimativamente 500.000 hanno perso i posti di lavoro nel 2009!

La più grande caduta del mercato auto dall’Europa, con fino al 78% a certi marchi auto, ritornandosi ai valori del mercato dal 2003/2004

In più, la contrazione forte del medio privato non è stata correlata con la diminuzione delle spese dei bilanci, in modo incredibile, conoscendo anche una leggera crescita.

Era , dunque, evidente che seguirà un forte disequilibrio del bilancio, rispettivo che i redditi correlati scenderanno drammatico, quello è evidente che porterà all’una incapacità di sostenimento finanziario dello stesso costo pubblico.

Soluzioni? Anche per un novellino in economia era evidente che deve intervenire urgentemente su 2 direzioni: la simulazione rapida del medio privato per generare i redditi supplementari al bilancio dello stato e la riduzione immediata dei costi pubblici tramite la ristrutturazione e anche l’annullamento delle tante istituzioni inutile ( una cosa che aiuterebbe anche il medio privato, in presente soffocato della burocrazia).

Cosa si è successo in fatto? Esattamente il contrario. Il medio privato ha ricevuto nuovi colpi, essendo completamente buttato via, e il medio pubblico si ha mantenuto molto bene i costi, fino il presente, quando sono state applicate misure correttive severe, è per sfortuna neanche per questa volta quelle che dovrebbero essere applicate.

Il medio privato riceve così un altro colpo dall’inizio del 2010 tramite l’annullamento delle migro-imprese. Questa misura, correlata con il mantenimento dell’imposta forfetaria e l’accento degli effetti generali della crisi, porta alla chiusura delle altre 62.000 ditte dall’inizio dell’anno fino il presente. Così, in un paese in quale dall’inizio della crisi erano registrate approssimativamente 1940 ditte grandi e 800.000 IMM , abbiamo assistito durante un anno e mezzo alla scomparsa dell’approssimativo 250.000 ditte, quasi tutte dalla categoria dell’IMM.

Di più, la disoccupazione ha continuato a crescere, le estimazioni per il 2010 sono che ancora 300.000 di persone perderanno il loro posto di lavoro.

Che misuri si prendono nell’attuale contesto?

Per il medio privato: aumenti delle tasse ed eliminazioni di deducibilità, quelle più nocivi avranno un impatto direttamente per la diminuzione drammatica del consumo essendo la maggioranza dell’IVA a 24%, la tassazione dei buoni pasti (mezzo di sussistenza per approssimativamente 90% dai quelli che beneficiano di loro)con 16%, e l’assimilazione dei redditi delle professioni liberali con quelli degli stipendi, rispettivo supra-tassazione dei questi. In più, in piena crisi di liquidità impostiamo gli interessi bancari dal mercato romeno verso altri mercati.

Gli effetti di queste misure? In nessun caso la crescita dei redditi del bilancio, ma al contrario, la diminuzione dei questi e fallimenti nel campo privato, dirigendo in un modo evidente verso un valo di licenziamenti. Di non parlare di più della crescita di non fiducia degli investitori stranieri nel medio economico dalla Romania, nel contesto in quale cambiamo drammaticamente le regole del gioco durante di un esercizio dell’anno fiscale, generando così una totale non sicurezza per ogni potenziale investitore.

Per il medio pubblico:la diminuzione dei redditi dei tutti quelli che appartengono al bilancio dello Stato con 25%, una misura dalla scure, che non porta nessun tipo di riforma nel sistema pubblico, ma “punisce”al pacco intero apparecchio pubblico per l’incompetenza dei governatori, rispettivo misura che porterà alla una diminuzione aggravante del consumo ed implicito alla colletta delle poche tasse (di non parlare più degli effetti indiretti per il medio privato).

Niente che si tratta della ristrutturazione delle istituzioni inutile, niente della semplicità della burocrazia, ma al contrario, si fondano nuove istituzioni, del tipo Il Registro degli Operatori Intra comunitari, che genererà nuovi costi nel sistema pubblico, rispettivo aggraverà ancora di più la vita delle società romene che provano di svolgere operazioni commerciale con le società dall’Unione Europea. Niente che si tratta dalla “ottimizzare” dei costi delle licitazioni pubbliche, rispettivo al rinuncio alle spese inutile nel sistema che appartiene al bilancio. In cambio le procedure che riguardano l’attività del Registro del Commercio si rende difficile, mettendo al loro torno sempre più difficile alla prova la pazienza della gente degli affari.

Che segue? Un disastro! Romania ha resistito ancora dovuto alla profondità del grado dell’obbligo pubblico, però questo ci graverà la chance di rivenirci per molti anni da allora in avanti. E, per sfortuna, nessuna dalle misure prese non avrà nessun effetto positivo, al contrario, più tardi all’autunno ci constatiamo che registriamo derapaggi maggiori, rispettivo saremo obbligati a ricorre a nuove misure, il più probabile, se il trend si mantenerà, constatando in nuove maggioranze di tasse !

Personalmente sono stupefatta di tanta incompetenza e mancanza di visione. Comincio a credere che abbiamo una vera vocazione dell’autodistruzione oppure che abbiamo scelto a testare limiti della sopportabilità di un popolo in materia di incompetenza. Il risultato, per sfortuna, sarà uno solo: Vae victis!