Secondo un progetto di legge, a partire dal 2023, le tasse salariali potrebbero essere “pagate” con indennità di malattia che lo stato deve restituire ai datori di lavoro.
Come si potrà fare?
Invece di aspettare mesi per il rimborso delle indennità di congedo di malattia, i datori di lavoro potrebbero compensare con le imposte sul salario (imposta sul reddito, contributi sanitari, contributi pensionistici e contributi di assicurazione del lavoro) devono pagare con la dichiarazione 112.
Quando il datore di lavoro opta per questa compensazione, egli presenterà alla Cassa delle Assicurazioni della salute, entro 25 del mese successivo per il mese in corso, Allegato 1.1 della dichiarazione 112, insieme con i documenti giustificativi del congedo medico concesso.
Il disegno di legge prevede inoltre:
- stabilire un periodo di 30 giorni dalla presentazione della domanda di rimborso, in cui la Casa di Assicurazione Sanitaria emetterà una decisione per l’approvazione o il rifiuto degli importi richiesti;
- il fatto che l’indennità sarà interamente a carico dello Stato dal primo giorno di congedo per malattia (in questo momento, il datore di lavoro sopporta l’indennità per i primi cinque giorni di congedo per malattia dai suoi fondi propri).
Attendiamo con ansia l’approvazione di questo disegno di legge, le misure sono di buon auspicio, che porta all’eliminazione dei problemi affrontati dai datori di lavoro: per attendere il rimborso delle indennità di congedo di malattia, a sopportare con i propri fondi l’indennità per i primi cinque giorni di congedo di malattia.