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deAdela Cristea Dicembre 14, 2007

Cosa ci aspettiamo dal 2008?

Un altro anno appena trascorso, il nostro primo anno come cittadini dell’Unione europea, e come in ogni momento di valutazione guardiamo indietro e cerchiamo di capire che cosa ci ha portato l’anno appena passato, pero piuttosto guardiamo al futuro e cerchiamo di capire che cosa l’anno prossimo ci porterà.

2007, è stato il nostro primo anno europeo, un anno con molti cambiamenti, ma anche con molte confusioni. Molte riforme sono state avviate, ma, purtroppo, molte altre sono state rallentate.

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Un altro anno appena trascorso, il nostro primo anno come cittadini dell’Unione europea, e come in ogni momento di valutazione guardiamo indietro e cerchiamo di capire che cosa ci ha portato l’anno appena passato, pero piuttosto guardiamo al futuro e cerchiamo di capire che cosa l’anno prossimo ci porterà.

2007, è stato il nostro primo anno europeo, un anno con molti cambiamenti, ma anche con molte confusioni. Molte riforme sono state avviate, ma, purtroppo, molte altre sono state rallentate.

Un altro anno appena trascorso, il nostro primo anno come cittadini dell’Unione europea, e come in ogni momento di valutazione guardiamo indietro e cerchiamo di capire che cosa ci ha portato l’anno appena passato, pero piuttosto guardiamo al futuro e cerchiamo di capire che cosa l’anno prossimo ci porterà.

2007, è stato il nostro primo anno europeo, un anno con molti cambiamenti, ma anche con molte confusioni. Molte riforme sono state avviate, ma, purtroppo, molte altre sono state rallentate.

Non sto pensando di commentare l’anno che finisce, ma mi chiedo che cosa aspetto dal anno che viene. Non da una prospettiva personale, ma dal punto di vista del consulente che cerca di rispecchiare le aspettative dei suoi clienti. Molte cose mi sono venute in mente in questo modo, le cose che vorrei essere cambiate nella legislazione rumena, nel l’ambiente delle imprese, rispettivamente, nel atteggiamento di quelli con cui dobbiamo interagire come uomini d’affari. Cosi mi sono trovata di fronte a un lungo elenco di “doni”, che mi auguro tanto che il Babbo Natale ci porterà per il 2008. Ma, perché credo nel principio del “non multa sed multum” e anche perché credo che dobbiamo sempre tenere la destra misura e di avere aspettative realizzabili, ho cercato di fare un breve elenco con i 5 più importanti problemi che incontriamo oggi come Uomini d’affari, quelli che fortemente desidero che siano risolti nel prossimo anno.

Il mio primo affidamento si riferisce a un bisogno di chiarimento all’interno del ambiente fiscale. 2007 ha portato molti cambiamenti, ma anche molta confusione in questo senso. Quindi spero 2008 sarà un anno di consolidamento, che metterà le riforme fiscali in un quadro più stabile, di eliminare la confusione e di conferire sicurezza e trasparenza per l’ambiente delle imprese.

La seconda si riferisce alla necessità della liberalizzazione del mercato del lavoro. Sono fermamente convinta che una riforma in questo senso diventera di importanza cruciale. Lo sviluppo economico della Romania è messo sempre di più sotto un punto interrogativo dato alla mancanza di personale in tutti i settori di attività. Ma ancora di ottenere un permesso di lavoro in Romania, per uno straniero, soprattutto per quelli che provengono da paesi non UE, è più complicato rispetto a paesi come il Germania oppure Italia. La procedura per ottenere i permessi di lavoro è difficile, invecchiata e della tutto inadeguata alla realtà dei nostri giorni.

Un’altra aspettativa del ambiente imprenditoriale riferisce al chiarimento di alcuni aspetti relativi alla tassa sui redditi dei non residenti. Vogliamo una completa eliminazione di questa tassa con riguardo a servizi erogati da imprese straniere verso le società rumene, soprattutto perché nella maggior parte dei casi, le società rumene finiscono per pagare l’imposta. Si tratta di un assurdo tipo di imposta, rispettivamente, di una limitazione di accesso al know-how estero, oltre estremamente necessario in Romania.

Continuo l’elenco con un’aspettativa che risponde ad un altro bisogno del mercato del lavoro, la necessità di creare un ambiente più stabile per i datori di lavoro e di ridurre l’estrema fluttuazione del personale che attualmente esiste su questo mercato. Credo che questa volta, la legislazione del lavoro dovrebbe cambiare, al fine di garantire una migliore tutela dei datori di lavoro, al fine di accrescere la responsabilità dei dipendenti, rispettivamente, al fine di stimolare alcune misure che aumentano la ritenzione del personale.

Non ultimo, ci auguriamo tanto un cambiamento importante nel comportamento delle istituzioni statali verso i contribuenti. Purtroppo siamo ancora tante volte offesi dal atteggiamento di alcuni funzionari che credono che qualsiasi investitore sta cercando di rubare lo Stato, che ogni impresa è una forma di imbrogliare. Per non parlare della noncuranza e di eccesso dei dipendenti pubblici, o il ritardo con il quale lo Stato rispetti i suoi obblighi nei confronti dei contribuenti.

E ho ancora molte altre aspettative. Ma quelle li dirò solo al Babbo Natale… Se quelli sopra elencati saranno risolti nel 2008, credo che il prossimo anno aspetterò il Babbo Natale felice e più ottimista…