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deRamona Bosinceanu Febbraio 12, 2010

Il ritorno della cassa integrazione – 90 giorni esonero del pagamento per i contributi previdenziali

Il Governo Romeno ha deciso di concedere, a partire dal febbraio 1, 2010, un ulteriore periodo di tre mesi di cassa integrazione e l’esonero del pagamento dei contributi previdenziali per i dipendenti, periodo in quale non impone il pagamento dei contributi previdenziali per i dipendenti, ma richiede ai datori di lavoro di testimoniare la situazione difficile con dichiarazioni sulla propria responsabilità, e le imprese saranno controllate periodicamente da ANAF.

Il nuovo periodo di cassa integrazione sarà applicato a partire dal 1 febbraio 2010 ma non oltre il 31 dicembre 2010 e durante la sospensione del contratto individuale di lavoro i lavoratori e i datori di lavoro (dei dipendenti) sono esenti dal pagamento dei contributi sociali per 90 giorni.

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Il Governo Romeno ha deciso di concedere, a partire dal febbraio 1, 2010, un ulteriore periodo di tre mesi di cassa integrazione e l’esonero del pagamento dei contributi previdenziali per i dipendenti, periodo in quale non impone il pagamento dei contributi previdenziali per i dipendenti, ma richiede ai datori di lavoro di testimoniare la situazione difficile con dichiarazioni sulla propria responsabilità, e le imprese saranno controllate periodicamente da ANAF.

Il nuovo periodo di cassa integrazione sarà applicato a partire dal 1 febbraio 2010 ma non oltre il 31 dicembre 2010 e durante la sospensione del contratto individuale di lavoro i lavoratori e i datori di lavoro (dei dipendenti) sono esenti dal pagamento dei contributi sociali per 90 giorni.

Il Governo Romeno ha deciso di concedere, a partire dal febbraio 1, 2010, un ulteriore periodo di tre mesi di cassa integrazione e l’esonero del pagamento dei contributi previdenziali per i dipendenti, periodo in quale non impone il pagamento dei contributi previdenziali per i dipendenti, ma richiede ai datori di lavoro di testimoniare la situazione difficile con dichiarazioni sulla propria responsabilità, e le imprese saranno controllate periodicamente da ANAF.

Il nuovo periodo di cassa integrazione sarà applicato a partire dal 1 febbraio 2010 ma non oltre il 31 dicembre 2010 e durante la sospensione del contratto individuale di lavoro i lavoratori e i datori di lavoro (dei dipendenti) sono esenti dal pagamento dei contributi sociali per 90 giorni.

Le Indennità del almeno il 75% dello stipendio base sono assegnate ai dipendenti dal fondo dei salari, sulla durata del”interruzione dell’attività e rappresentano diritti afferenti al periodo febbraio-dicembre 2010 incluso, non sono inclusi nei redditi e non sono imponibili.

Contemporaneamente con la concessione di tali esoneri, il governo attuerà una serie di norme, che verificheranno se i datori di lavoro abusano oppure no dalla cassa integrazione.

“Per evitare possibili abusi e garantire un controllo efficace, i datori di lavoro sono tenuti a presentare all’Ispettorato del Lavoro una dichiarazione sulla propria responsabilità che deve attestare lo stato di cassa integrazione.
Inoltre, l’Ispettorato del Lavoro e L’Agenzia Nazionale per Amministrazione Fiscale controlleranno regolarmente i datori di lavoro che beneficiano delle agevolazioni previste “, si specifica nella legge.

Il periodo per il quale i dipendenti sono esenti dal pagamento del CAS è un periodo di contribuzione, senza il pagamento del contributo, se il contratto individuale di lavoro è sospeso, in particolare, “per ragioni economiche, tecnologiche, strutturali o simili”, secondo il documento.

La decisione stabilisce inoltre che, nel calcolare l’indennità di disoccupazione e l’assicurazione sanitaria viene utilizzato il salario minimo lordo per il paese, e il periodo di contribuzione, senza il pagamento del contributo viene preso in considerazione nella determinazione del periodo di 24 mesi precedenti per la data di deposito della domanda per la concessione di un indennità di disoccupazione.

Il nuovo periodo di cassa integrazione è argomentato dal governo, come una prova di invio di un segnale positivo ai datori di lavoro di optare per il mantenimento dell’occupazione “, dato che gli effetti della crisi economica dovrebbero essere più a lungo e per evitare la” perdita “di lavoratori qualificati nelle zone con potenziale di sviluppo/espansione, dopo la ripresa della crescita economica.