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Pratiche commerciali sleali

La concorrenza è sleale quando l’attività del commerciante è ottenuta utilizzando metodi illegali, contrariamente alle prassi commerciali abituali.
I processi che caratterizzano la concorrenza sleale sono numerosi. Queste, sia atti, sia fatti contrari alla legge ed alle pratiche leali, possono essere raggruppati in infrazioni, contravvenzioni e/o delitti civili.

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La concorrenza è sleale quando l’attività del commerciante è ottenuta utilizzando metodi illegali, contrariamente alle prassi commerciali abituali.
I processi che caratterizzano la concorrenza sleale sono numerosi. Queste, sia atti, sia fatti contrari alla legge ed alle pratiche leali, possono essere raggruppati in infrazioni, contravvenzioni e/o delitti civili.

La concorrenza è sleale quando l’attività del commerciante è ottenuta utilizzando metodi illegali, contrariamente alle prassi commerciali abituali.
I processi che caratterizzano la concorrenza sleale sono numerosi. Queste, sia atti, sia fatti contrari alla legge ed alle pratiche leali, possono essere raggruppati in infrazioni, contravvenzioni e/o delitti civili.

“Offerta eccezionale solo per 24 ore!” o “Acquista due prodotti e riceverai uno gratis”. Ogni giorno siamo bombardati da questi messaggi attraverso la stampa, la televisione, la radio, per strada oppure nella metropolitana, ognuno cercando di rendere la nostra vita più facile, offrendo il miglior prodotto o servizio. C’è una vera e propria industria delle tecniche per promuovere e vendere i prodotti con centinaia di libri e corsi di specialità che stanno cercando di trovare i modi migliori per raggiungere i consumatori, spesso attraverso le pratiche che non sono tutte corrette.

La legge analizza due tipologie di pratiche commerciali sleali:

  • ingannevole, si manifestano attraverso l’azione diretta (fornendo delle informazioni false) o l’omissione (non fornendo delle informazioni importanti) e
  • aggressive, il loro scopo è quello di costringere a comprare. Una pratica commerciale è considerata aggressiva se, nel contesto della presentazione dei fatti e considerando tutte le circostanze, limita o può limitare notevolmente la libertà di scelta o il comportamento del consumatore medio relative al prodotto, attraverso la molestia, la costrizione, compreso il ricorso alla forza fisica o con influenza indebita, e, quindi, induca o è idonea ad indurre il consumatore ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti assunto.

Quando promuovono, vendono o forniscono prodotti, le imprese devono fornire informazioni chiare per permetterci di fare acquisti consapevolmente. In caso contrario, loro azioni possono essere considerati sleali.

C’è una “lista nera“, una lista che rende possibile l’identificazione pratiche commerciali vietate in qualsiasi circostanza. Se una tale pratica si trova nella lista, è considerata automaticamente illegale.

Esempi di tale pratiche non corrette:

  • La trappola-pubblicità – I commercianti non sono autorizzati a promuovere i prodotti / i servizi ad un prezzo molto basso se lo stock disponibile non è sufficiente.
  • Le false offerte “gratuite” – I commercianti devono comunicare il prezzo reale dei beni e dei servizi che offrono. Non è permesso di pretendere che loro forniscono alcuni servizi supplementari gratuiti, se questi servizi sono già inclusi nel prezzo normale.
  • La manipolazione dei bambini – I venditori non sono autorizzati ad incoraggiare i bambini a chiedere ai loro genitori di comprare certi prodotti. Sono proibiti i messaggi diretti come “Comprati questo libro subito” o “Dì ai tuoi genitori di acquistare questo gioco.”
  • Le false proprietà curative – Ogni volta che un prodotto viene promosso per il suo valore terapeutico (cura le allergie, ferma la caduta dei capelli, aiuta a perdere peso, ecc), si ha diritto a sapere se queste affermazioni hanno alcun base scientifica. In molti casi non sono medicalmente confermate ed, in aggiunta, suono troppo buone da essere allineare..
  • I sistemi a piramide – Si parla dei sistemi promozionali in cui dovete investire dei soldi per ottenere i benefici più tardi. Il problema è che questi benefici sono possibili solo quando il sistema riesce ad attirare nuovi partecipanti. Ad un certo punto, questi sistemi a piramide collassano, e questi ultimi partecipanti perdono il loro investimento.
  • Le false offerte di premi i regali – I commercianti non sono autorizzati a pubblicizzare i premi o i regali “gratuiti” e poi di chiedere di pagare per riceverli. Se si riceve una lettera o una e-mail che dice “Congratulazioni, hai vinto un premio”, si consiglia di trattarla con prudenza, perche si potrebbe trovare a fronte di una pratica commerciale sleale.
  • I falsi vantaggi speciali – I commercianti non sono autorizzati di pretendere che danno dei diritti speciali fintanto che i clienti beneficiano di questi in base alla legge.
  • Il false uso delle offerte limitate – Quando un commerciante dica che una certa offerta rimarrà valida per un periodo limitato, è possibile, infatti, di cercare di convincerti a comprare prima di poter fare una chiara opinione sul prodotto.
  • Oferte persistenti e indesiderati – secondo la legislazione dell’UE, le aziende non sono autorizzate ad utilizzare il telefono, fax, e-mail o altri mezzi di vendita a distanza per presentarvi, con forza, delle oferte che i clienti non desiderano.
  • Protezione dei consumatori vulnerabili – I commercianti non sono autorizzati di utilizzare pratiche che comportano lo sfruttamento dei consumatori vulnerabili come i bambini, i malati o le persone a carico.
  • La vendita sotto pressione – la creazione dell`idea, al consomatore che non può andare fuori del sede del commerciante senza firmare un contratto.
  • La vendita aggressiva fuori dei locali commerciali – fare delle visite presso il domicilio del consumatore, ignorando la sua richiesta di lasciarlo o di non ritornare.
  • Le pressioni di natura emotiva – la informazione esplicita del consumatore che, nel caso in quale non compra il prodotto o il servizio, il commerciante rischia di perdere il servizio ed i mezzi di sostentamento.

Al fine di fermare e di combattere le pratiche commerciali sleali, ognuna persona o autorità può fare un reclamo all`Autorità Nazionale per la Protezione dei Consumatori o può iniziare un`azione legale nei confronti dei commercianti che hanno commesso o potrebbero commettere delle pratiche commerciali sleali.

La legge riguardando il combattimento delle pratiche commerciali sleali dei commercianti nella relazione con i clienti è la Legge n. 363/2007, una legge che sarebbe bene essere conosciuta nel miglior modo possibile, sia che siamo i rappresentanti di un`azienda, sia che siamo semplicemente consumatori. Una migliore comprensione dei messaggi che vediamo quotidianamente ci darà una migliore visione di tutto ciò che il marketing significa e anche un miglior funzionamento del mercato.