Questa versione del sito web è attualmente in costruzione.

I libri paga saranno mantenuti solo per 5 anni

A partire dal 1 gennaio 2023, ai sensi della legge 195/2022, gli obblighi di archiviazione dei salari Stati emessi dai datori di lavoro diminuiranno a 5 anni.

Read article

Attualmente, il periodo di conservazione degli stati dei salari emessi dai datori di lavoro è di 50 anni. A partire dal 1 º gennaio 2023, secondo la legge 195/2022 che completa la legge contabile n. 82/1991 e che è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 668 del 4 luglio, 2022, gli obblighi di archiviazione di questi documenti diminuiranno a 5 anni.

“A partire dal 1 º gennaio 2023, gli stati dei salari per i quali il datore di lavoro ha una dichiarazione informativa sulla ritenuta alla fonte, sui beneficiari del reddito, secondo le disposizioni di legge o per i quali il datore di lavoro ha l’obbligo legale di presentare la dichiarazione sugli obblighi di pagamento dei contributi sociali, imposta sul reddito e nominale record delle persone assicurate, presso l’Agenzia nazionale per l’amministrazione fiscale, sono conservati per 5 anni. Pertanto, a decorrere dal 1 gennaio 2023, gli stati di retribuzione saranno conservati solo per cinque anni se il datore di lavoro presenta, per il reddito in questione, la dichiarazione informativa sulla ritenuta alla fonte sui beneficiari del reddito (modulo 205) o la dichiarazione sugli obblighi di pagamento dei contributi sociali, imposta sul reddito e registrazioni nominali degli assicurati (modulo 112).

Il ruolo di questa misura è quello di semplificare il lavoro dei datori di lavoro, dato che le autorità hanno già i registri informatizzati sugli stipendi e le tasse correlate.